L'ARCA APS si propone di porre in essere una resistenza attiva contro le norme liberticide emanate recentemente dal Governo in materia di Green Pass e Covid-19, sia in ambito giuridico e processuale che mediante iniziative concrete. Ogni cittadino ha il dovere di difendere la Costituzione, il cui caposaldo – in ultima analisi – risiede nella coscienza sociale
I nostri nonni andarono in montagna imbracciando un fucile e rischiando la vita: oggi, fortunatamente, è sufficiente la disponibilità a prendere un verbale di illecito amministrativo non esecutivo di 400,00.=, ovvero porre in essere comportamenti ostruzionistici nei confronti di un'applicazione indiscriminata del Green Pass persino al di fuori dell'ambito prescritto dalla legge e di sostenere il costo di alcune cause pilota per far valere la palese illegittimità costituzionale del Green Pass.
Nella prospettiva di sostenere i “felici e coraggiosi pochi” che hanno intenzione di resistere, l'associazione fornisce consulenza ed assistenza legale stragiudiziale per tutte le problematiche in tema di Green Pass e vaccinazione pseudo-obbligatoria contro il Covid-19: ciò sia in modo generalizzato mediante comunicazioni via mailing-list a tutti gli associati, che in modo personalizzato allorché ci sia necessità di inviare una diffida e/o di riscontrare una lettera ricevuta dall'associato.
L'associazione fornirà anche dei vademecum per coloro i quali intendano contestare l'applicazione del Green Pass al di là dei limiti stabiliti per legge ovvero per farne valere l'illegittimità costituzionale (cfr. ad esempio, il caso delle mense aziendali).
Il metodo al quale l'associazione si ispira è quello della “strategic litigation” utilizzata dagli afroamericani per far valere i propri diritti negli anni '50 e '60, il quale consiste nella instaurazione di cause pilota per far valere l'illegittimità costituzionale delle norme in materia di green pass e obbligo vaccinale. È importante sottolineare che non si tratta di cause collettive, ma di cause che saranno proposte dall'associazione e che non comportano alcun rischio per gli associati.
L'associazione sosterrà i “felici e coraggiosi pochi” che avranno il coraggio di presentare denuncia penale per tutti i comportamenti penalmente rilevanti per illecito trattamento dei dati personali, quale – ad esempio – la richiesta di ricevere il green pass via mail, ovvero la selezione discriminatoria dei soggetti nei confronti dei quali verificare il green pass.
A parte l'aspetto giuridico e processuale, l'associazione si propone di creare un fondo economico di sostegno a quei lavoratori/lavoratrici che pur di non sottostare al ricatto del Green Pass saranno costretti a rimanere a casa senza stipendio, secondo le disponibilità del fondo stesso. Questo grazie alle donazioni di cittadini altruisti.
Si propone di implementare un gruppo di acquisto per quando il Green Pass sarà introdotto per i supermercati acquistando – per quanto riguarda i beni alimentari - da produttori locali di assoluta fiducia e qualità.
I nostri nonni andarono in montagna imbracciando un fucile e rischiando la vita: oggi, fortunatamente, è sufficiente la disponibilità a prendere un verbale di illecito amministrativo non esecutivo di 400,00.=, ovvero porre in essere comportamenti ostruzionistici nei confronti di un'applicazione indiscriminata del Green Pass persino al di fuori dell'ambito prescritto dalla legge e di sostenere il costo di alcune cause pilota per far valere la palese illegittimità costituzionale del Green Pass.
Nella prospettiva di sostenere i “felici e coraggiosi pochi” che hanno intenzione di resistere, l'associazione fornisce consulenza ed assistenza legale stragiudiziale per tutte le problematiche in tema di Green Pass e vaccinazione pseudo-obbligatoria contro il Covid-19: ciò sia in modo generalizzato mediante comunicazioni via mailing-list a tutti gli associati, che in modo personalizzato allorché ci sia necessità di inviare una diffida e/o di riscontrare una lettera ricevuta dall'associato.
L'associazione fornirà anche dei vademecum per coloro i quali intendano contestare l'applicazione del Green Pass al di là dei limiti stabiliti per legge ovvero per farne valere l'illegittimità costituzionale (cfr. ad esempio, il caso delle mense aziendali).
Il metodo al quale l'associazione si ispira è quello della “strategic litigation” utilizzata dagli afroamericani per far valere i propri diritti negli anni '50 e '60, il quale consiste nella instaurazione di cause pilota per far valere l'illegittimità costituzionale delle norme in materia di green pass e obbligo vaccinale. È importante sottolineare che non si tratta di cause collettive, ma di cause che saranno proposte dall'associazione e che non comportano alcun rischio per gli associati.
L'associazione sosterrà i “felici e coraggiosi pochi” che avranno il coraggio di presentare denuncia penale per tutti i comportamenti penalmente rilevanti per illecito trattamento dei dati personali, quale – ad esempio – la richiesta di ricevere il green pass via mail, ovvero la selezione discriminatoria dei soggetti nei confronti dei quali verificare il green pass.
A parte l'aspetto giuridico e processuale, l'associazione si propone di creare un fondo economico di sostegno a quei lavoratori/lavoratrici che pur di non sottostare al ricatto del Green Pass saranno costretti a rimanere a casa senza stipendio, secondo le disponibilità del fondo stesso. Questo grazie alle donazioni di cittadini altruisti.
Si propone di implementare un gruppo di acquisto per quando il Green Pass sarà introdotto per i supermercati acquistando – per quanto riguarda i beni alimentari - da produttori locali di assoluta fiducia e qualità.
La Costituzione siamo noi!